Tra il caffè ed il sole

“Scusa ma non avresti dovuto scrivere storie nel blog?”

Così, tra il caffè ed il sole, mi arriva la domanda di G. (Amica, di quelle che hai da quando hai visto il tuo primo abbozzo di tette per intenderci).

“Ma io lo faccio!” le ho risposto

Silenzio.

“Si ma non come prima…” arriva la voce prima in pausa.

Il mio pensiero durante la pausa:

Il prima è un’altra storia, quando scrivevo su un altro blog, su altre cose, per altri motivi ( e di cui comunque sento la mancanza).

In questi mesi sono cambiate alcune cose.

Il mio blog è stato un po’ il riflesso di quanto accaduto, è stato lo specchio del cambiamento.

Le trasformazioni, che si rendevano necessarie, si stanno per completare.

La fatica personale è andata a cercare un posto dove esercitarsi: ecco i blogst it.

La lettura delle cose da altre prospettive è un po’ il blogst it della mia vita.

Lettere che si rincorrono, che si mischiano, che si fermano di fronte ad un punto, che si esaltano dietro l’esclamazione, che si arrendono sospese diventando puntini.

Il motivo per cui do un numero e non offro titolo al blogst it è perchè mi piace lasciare aperta la prospettiva di un altro, di chi legge attraverso gli occhi della propria vita, di chi segue le lettere con le gambe che ha, di chi dietro una parola vede un’immagine di sè.

Mi piace.

Mi piace proprio.

Scopro parole e le assaporo come una nocciolina di burro o le sciolgo nel sale della lingua, in ogni caso il gusto è sempre una scoperta.

Anche se mangio le stesse cose.

Se parlo con le stesse parole.

Sono attratta dal linguaggio complicato ma amo le parole semplici.

Trovo che per essere eleganti non serva sempre l’abito da sera.

Mi piace offrirmi agli altri.

A tutti.

Sono convinta che tutti dovrebbero usare l’arte, allo stesso modo in cui sono convinta che l’arte debba essere offerta a tutti.

Saper scrivere è una cosa importante e ci vuole consapevolezza ed umiltà.

Io sono consapevole di non saper scrivere bene ma ogni giorno spero di aver scritto meglio di ieri.

Leggo molti blog, non solo quelli che seguo.

A volte esco dalla loro porta come qualcuno che porta un regalo e scopre di non essere stato invitato alla festa.

Blog di nicchia li chiamo.

Ma non è un complimento.

Mi guardo attorno e rimango stupefatta delle capacità della mente.

Leggo anche quello che non mi piace leggere perchè mi piace come è scritto.

La parola mi seduce.

Non so scrivere poesie mentre ho una forte tendenza alle filastrocche (mia madre era così, faceva rime con la facilità del respiro).

Non so dipingere (lo fa bene mia sorella e lascio fare a lei come le lascio le mani con cui crea).

Perciò:

fine della pausa

“Alla fine cara G.io so semplicemente giocare con le parole. E per adesso gioco”.

“Vabbè però dovresti scrivere qualche storia sul tuo blog…”

Naturalmente Mita

Ci sono films che ti rimangono incollati, come le canzoni, le immagini, i quadri, le poesie.

La moglie del soldato per me è una di queste colle.

Ed in questa domenica così apparentemente calma mi ritrovo a pensare che, nonostante tutto, alcune cose sono nella mia natura.

Per quanto sia difficile conviverci.

Le mie attese da riempire di risposte.

Le stesse attese per accettare che di risposte non ce ne sono.

E va bene così.

Perché non sono immobile in uno spazio che sembra così grande rispetto a me.

Perché non sono immobile in un tempo che a tratti pare sfuggirmi.

Perché la natura non è il falso alibi dell’immutabile.

La premiata Mita: Liebster Blog Award

Annuntio vobis gaudium magnum, habemus praemium!

Lungo le quattro decadi della  mia vita non ho mai vinto uno straccio di premio (che fosse una cordata di salsiccia a Rubamazzetto o una forma di pecorino a Tombola) pertanto non avrete difficoltà a comprendere lo stupore, la gioia, l’entusiasmo e l’incredulità di questa mattina quando leggendo il post della mia amica Nora di Design outfit ho scoperto di essere stata nominata per accettare questo ormai famoso premio virtuale.

Ora – senza indugiare minimamente sul fatto che Nora sia una mia amica o intrattenermi sul pensiero che questo premio sia una lunga catena tra blog e blog -vi propongo di seguito le domande a cui devo obbligatoriamente rispondere per accaparrarmi il trofeo… che tanto non fa mai male conoscersi un po’ di più.

Avrò un po’ di problemi nel nominare a mia volta non uno, non due ma ben dieci blog che seguo (fosse per me li nominerei tutti perchè ricevere un premio è come scartare l’ Uovo di Pasqua anche se dentro c’è il portachiavi di plastica).

1. Bianco e nero o a colori?

Mi sto adattando alle sfumature.

2. Il tuo lavoro e la tua vita al di fuori delle pagine del blog. Di cosa ti occupi? Quali sono i tuoi interessi?

Sul discorso lavoro servirebbe un intero post mi limito nel dire che la C-R-I-S-I mi ha regalato un anno e mezzo a casa. 

Attualmente mi occupo di cercare un altro lavoro sperando che si sposi con il mio interesse per la scrittura.

Nel mezzo c’è un attesa fatta di figli, social, cucina, libri e buone amicizie. A volte, alcuni giorni, nel mezzo però c’è il niente.

3. Qual è il colore predominante nel tuo armadio? Lo usi anche per vestire la tua casa?

Amo i colori scuri in inverno e le tonalità accese d’estate.

Ho alcuni angoli della casa che mi rispecchiano, ma uso soprattutto la camera dei bambini come alibi per vestirla di colori accesi 

4. Metropoli o piccolo centro? Dove abiti? Pregi e difetti della tua realtà.

Abito a Roma, ma non è la mia città d’origine.

Nasco in Provincia.

Nasco nel Sud e da lì mi porto dietro sapori e colori di una terra che mi rispecchia molto. Luci ed ombre.

La realtà in cui vivo è come ogni realtà, fatta di oggettività e di prospettive. E’ come mi sento nella realtà che conta ed io mi adatto piuttosto bene.

Non ti nego che ci sono momenti in cui vorrei un posto dove le lontananze (di luoghi e di persone) avessero tratti più brevi ma credo che questo dipenda più dal mio umore e dalla mia natura.

5. Slow food o fast food? Sei sempre di corsa o non fare oggi quel che potresti fare dopodomani?

I ritmi lenti della provincia mi hanno fatto desiderare per molto tempo lo stress del “mi manca il tempo per fare tutto”, raggiunta la grande città ho capito che mi mancava il tempo per guardare il cielo ed allora ho iniziato a pensare che bisogna rallentare mantenendo le priorità senza però esserne schiavi.

6. Qual è la passione che alimenta il tuo blog?

Il mio blog nasce per un desiderio di libertà (da me stessa prima di tutto). Ho trascorso un periodo in cui ogni cosa è stata messa in discussione e vecchie certezze sono state (almeno così pensavo) spazzate via da venti imprevisti.

Al desiderio segue la passione per la scrittura come mezzo per “realizzare” pensieri e condividerli.

A volte però mi chiedo se questo blog non sia una terapia che utilizzo piuttosto che pagare uno psicologo.

7. Il tuo miglior post di sempre è…

Quello che ancora devo scrivere ma credo che buona parte di chi scrive lo pensi .

Al momento mi preoccupo di scrivere e di provarne piacere.

La qualità, la correttezza grammaticale, l’argomento sono cose che meritano attenzione e cura ma -per ritornare al discorso del tempo- alcune priorità non mi consentono di accarezzare questo blog come vorrei.

8. Quale vorresti che fosse la prossima meta di un tuo viaggio?

la Cina

9. Il sogno nel cassetto: l’hai già tirato fuori o è ancora lì ad aspettarti buono buono?

Ne ho un armadio di sogni altro che cassetto! Sono in attesa di cose buone. Alcune le ho già, altre le ho riscoperte, altre ancora credo non abbiano il mio biglietto da visita…

10. Ordine o disordine?

Dipende… per avere un ordine bisogna che prima vi sia disordine no?!

Ed ora passiamo alle nominations:

Spero di poter inserire qualche altro blog in futuro perché leggere gli altri in alcuni casi è come prestarsi le parole.

1) ombreflessuose
http://ombreflessuose.wordpress.com

2) Erre
http://italianamentescoretta.wordpress.com

3) masticone
http://masticone.wordpress.com

4)tilladurieux
http://tilladurieux.wordpress.com

5)Amor et Omnia
http://dasemprevibradentroamore.wordpress.com

6)namylar
http://cosementali.wordpress.com

7)allorizzonte
http://allorizzonte.wordpress.com

8) FarOVale

http://farovale.wordpress.com/

9) Levov’s Bacon

http://merrysbacon.wordpress.com/

10) Quartopianosenzascensore

http://quartopianosenzascensore.wordpress.com/

Porto il 37

Il bello di leggere gli altri è che senza saperlo ti fanno indossare i loro vestiti.

Anche stasera, tra l’eco bagnata di un calcio di rigore, sai che c’è qualcuno che nello stesso momento, per motivi diversi ed in luoghi diversi, si sta spogliando e ti dice:

“Dai, che per questa volta ti presto le mi scarpe”.

E ci fai un giro su quelle scarpe, che magari sono troppo alte-strette-consumate per te, ma ti piace.

Perché non ha senso stare in mezzo agli altri, coprirsi di parole, se alla fine vuoi sempre camminare scalza.

Dignitosamita

C’è un posto che dovrebbe riguardare la vita di ognuno.

Non per cause ed interessi.

Non per svolgimento di attività lavorativa.

C’è chi questo posto lo frequenta per i motivi di cui sopra ma non è questo il punto.

La rilevanza che questo posto assume è data dal semplice fatto di  essere il luogo in cui si dà (nell’immaginario di ognuno) applicazione alle regole di un vivere sociale.

E non mi riferisco al rispetto della fila alle poste, all’educata precedenza, al saluto di cortesia.

Io parlo di regole, pensate, elaborate, discusse e poi concretizzate in una normativa.

Allora io mi chiedo se non sia affare di tutti conoscere che vi sia il rispetto di tali regole oppure se il fatto di dover scegliere tra un diritto ed un compromesso sia affare solo di chi a quel compromesso deve scendere. Continua a leggere “Dignitosamita”

Il Piccolo Palazzi

Eccolo.

Me lo porto dietro da 32 anni.

il Piccolo Palazzi

E’ tra le poche cose cui sono rimasta fedele nei vari trasferimenti (città- via- casa).

E’ entrato ed uscito dagli scatoloni recuperati al supermercato ed ha sempre trovato il suo posto nella mensola IKEA di turno.

Certo, non ha più la copertina con  l’adesivo di Candy Candy e si è molto rovinato dall’acquisto (a Lire 6.400) ma rimane il mio dizionario.

Ho pensato molte volte di metterlo via, ma non sono mai riuscita a farlo.

Oggi però l’ho guardato. Continua a leggere “Il Piccolo Palazzi”