
(Foto personale)
L’uomo non sentiva la sconfitta se ai santi diceva i giorni e, per non peccare, solo al settimo la scorgeva.
Lei, perciò, chiudeva nella bocca la salvezza e l’intenzione dell’amore.
(Foto personale)
L’uomo non sentiva la sconfitta se ai santi diceva i giorni e, per non peccare, solo al settimo la scorgeva.
Lei, perciò, chiudeva nella bocca la salvezza e l’intenzione dell’amore.
(Foto personale)
Ho sotto le unghie il nero della terra, quello di chi scava per rubare patate, di chi confonde il sole della semina con quello del raccolto perciò -credimi- io non mi salverò.
Ma posso dirti che, per un momento, nell’amore ho fatto grandi gli occhi ed è bastato per spiare i piedi degli angeli.
(Foto personale)
Ti dico di me quello che non sai perchè a credermi gli occhi potresti diventare cieco e allora li abbasso, in quei giorni che mi vuoi guardare bene.
Mi salverebbe il rossore sulle guance per fingere che sia solo timidezza ma, se tu le toccassi, allora sentiresti il freddo di una cosa morta.
Ti dico di me quello che non sai perché sotto la tua bocca il mio seno presuntuoso ancora confessa l’imbecille dimenticanza di quanto non serve al nutrimento.
Lo crederesti che mi capita che di odio spingo i secondi nell’aria?
Allora te lo dico io quello che non tu non sai e quello che sta dentro e dietro ogni peccato.
E della pena che io da sola sconto per fare bianche le mani all’Innocenza.
Ti lancio o ti lascio mi chiedo dubbiosa
(Purchè tu decida amata mia sposa)
L’istinto è scrollare il mio bel piedino
per farti cadere non molto vicino
(Se credi sia giusto …fallo ma poi
sei proprio sicura che è quello che vuoi?)
Ah! Adesso t’importa di ciò che io penso!
Peccato mio caro che non abbia più senso
(Suvvia abbassa lo sguardo e guardami un po’
lo vedi che ancora ai tuoi piedi io sto)
Tu giochi e ti aggrappi ad ogni parola
intanto la sera io dondolo sola
(Perdonami oggi il vizio di ieri
ti giuro che i miei occhi sono sinceri)
Un nuovo equilibrio dobbiamo trovare
non sempre il trapezio possiamo lanciare,
ché in aria mi stanco e posso cadere
se poi le tue mani non mi sanno tenere
(Allora scendiamo di nuovo per terra
nè funi, nè assi e nemmeno più guerra
tu prova a saltare tra stelle comete
vedrai sarò io la tua prossima rete)