Di spine e bellezza

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                        (Foto personale)

Un pomeriggio stavamo salendo sulle pietre vecchie.
Volevamo vedere il mare chè dall’alto sembra sempre calmo. Arrancavo e ti ho preso per un braccio.                          
Per fermarti (tu che mi ripeti che sono sempre un passo avanti al tuo).
Allora ti ho indicato l’ovest e tu hai puntato il dito (chissà se tra l’unghia e il sole hai  visto pure l’ombra della mia bellezza).
                               
In cima ho chiuso un occhio: il mare era calmo.

21 pensieri riguardo “Di spine e bellezza

      1. No. Io credo che molte cose facciano rumore, alcune non hanno neppure un tronco, e comunque certe volte credo pure che far rumore sia lo scopo delle cadute. Ma tipo che è eroico, tener l’albero ché non cada? O materno? Me lo sono sempre chiesto, come funziona… 🙂

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      2. Quando avevo l’età di Haushinka (ero da te) pensavo che se ne avessi avuto cura un albero non sarebbe caduto, poi ho capito che la vita di un albero non è tua ma anche degli insetti o delle farfalle o dei parassiti. Perciò la cura è anche quella di osservare l’albero e tenerlo in piedi quando è intaccato, fasciare i rami se si stanno spezzando e cogliere i frutti per non farli marcire a terra.
        Che non vuol dire sempre salvarlo.
        Ma provare a tenerlo sù è la cosa più umana che posso fare. 🙂

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      3. Ahahahaha Inteso io sono una che, mentre beve, quando gli altri decantano il vino pensa che comunque è stato fatto con i piedi.
        Mi piace l’idea del negroni 😀
        (Se passi da Roma offro io)

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  1. Questa voilta era lui un passo avanti e il mare era sicuramente calmo.
    Un po’ distratto mi sembra, se non ha notato la tua bellezza.
    Ahi! mi sono punto con le spine del fico d’india.
    Dolce serata
    Un abbraccio

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