Di compleanni e perdite di tempo

labloggastorie

(foto personale)

A cena, quella sera, acchiappavo le briciole del pane con il polpastrello dell’indice.

Ne facevo un mucchietto e poi ci poggiavo sopra il palmo della mano.

Tu parlavi della fine dell’estate, dell’uva e delle prossime castagne.

Io guardavo i fichi d’India nel piatto e aspettavo che li mangiassi.

Speravo che assaggiassi quelli gialli.

Invece hai finito di masticare e mi hai detto: “Non ho più fame”.

Ci rimasi male perché era il giorno del mio compleanno.

E tu non hai più saputo che sapore ho.

14 pensieri riguardo “Di compleanni e perdite di tempo

  1. Buongiorno da un tuo nuovo follower 🙂

    Ho letto questi versi e li trovi criptici ma allo stesso tempo attraenti! Intuisco un velo di tristezza nel ricordo di quel momento! Ma magari mi sbaglio!

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    1. Buongiorno!
      Racconto un’emozione e poco importa che ci sia stata davvero una sera o una mattina, un pranzo o una passeggiata.
      E’ che ci si racconta nei modi più diversi e molto più spesso è nelle invenzioni che emergono le parti più intime..
      Grazie e verrò a farti visita!

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  2. E ha perso un’occasione … Non so, ma per quanto mi riguarda il senso di sazietà rapportato alla vita mi sembra sempre un “gustare a metà”, un lasciare qualcosa nel piatto. Un giorno o l’altro potremmo rimpiangerlo.
    Un sorriso per la serata 🙂
    Primula

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    1. Sai io credo che possa capitare che il desiderio di essere compresi spesso porti a forzare chi si ha accanto.
      Perché per mangiare bisogna avere fame e quando hai fame cerchi e quando cerchi qualcosa trovi.
      Nella vita è così pure, sono d’accordo, se pensi di essere sazio non sei spinto a conoscere e questo è come buttare il cibo nella spazzatura.
      Grazie Primula per fermarti sempre con occhio attento!
      Un abbraccio! :*

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