Se mi concentro cucio scampoli di memoria

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(Foto personale)

Se mi concentro riesco a sentire il ritmo della macchina da cucire, il tempo che tenevi con il piede sul pedale nero mentre contemporaneamente le tue mani lasciavano passare la stoffa sotto l’ago.
Se mi concentro riesco a sentire perfino l’odore di quel trucco, cos’ era? Fondotinta? Fard? Ce lo mettevi sul viso e io e lei tutte contente che sembravamo bambole. E poi se mi concentro- guarda come ci riesco- vedo pure la porporina rossa e gialla.  Quella con cui disegnavi fiori sulla gonna nera di raso e mi dicevi ” sei vestita da “zingarella ungherese” e ci credevo. Tu in Ungheria! Ma io ti credevo e basta.
E se mi concentro bene riesco anche a raccogliere gli scampoli colorati da terra, nello stanzino, e mi chiedo come ti sia venuto in mente di farle proprio una maschera da “lecca-lecca”
Hai sempre avuto molta fantasia con quelle belle mani.
E poi il vestito da “Spagnola”? Mi dicevi di tenere la pancia in dentro perché i pois… vabbè lo sai che non avevo il tuo fisico.  E poi io volevo mettermi solo le scarpe con il tacco.  Quelle tue, quelle nere che non mettevi più ed io provavo la sera al bagno per fingere di essere grande.
Se mi concentro riesco a ricordare che una volta hai creato per lei la maschera da “Tubetto di dentifricio AZ”, che a me non piaceva per via delle scritte in dialetto. Che scema che ero.
Incapace di vedere oltre.
Il nostro Carnevale.
Senza coriandoli di baci che si, è vero, ci sono stati tanti anni dopo. Le mie stelle d’agosto.
Adesso ti dico una cosa: anche io per loro faccio i vestiti di Carnevale. E cucio e taglio e incollo porporina perché se lo faccio raccolgo ancora quegli scampoli da terra e te li porto, così mi puoi dire se ho fatto un buon lavoro, se dopo tutto quel guardare e quegli zac di sforbiciate nette e sicure (a proposito le tue forbici stanno a casa nel cassetto,  non riesco a portarle via) ho imparato a rubarti almeno le mani.
Ma no. Lo sappiamo entrambe che non ho pazienza,  sto imparando però.
Lei inveve non cuce e cucina.
Ti spiava ed imparava, così ora quando siamo assieme è lei che prepara, spentola, frigge e crea. Come te.
E vedessi come rimane male se i dolci,  quelli di Natale, non le vengono buoni come i tuoi.
Ma è tra i colori che in lei vedo l’abilità delle tue mani. Tempere ed argilla al posto degli scampoli.
Ieri è stato martedì grasso.
Ho fatto le “chiacchiere” (perché te lo voglio proprio dire che cucino bene anche io) ma continuano a mancarmi quelle altre di chiacchiere. Quelle tra di noi, quando mi asciugavi i capelli, quelle in cucina, quelle quando andavamo a fare la spesa, quelle in camera mia o sul divano,  anche quelle al telefono (con l’opzione ma tanto il credito finiva lo stesso) e che ora continuo a fare tra me e me, pensando che non è poi così necessario che tu mi risponda, tanto lo so cosa mi diresti.
Pensa che se mi concentro riesco ancora a sentirti ridere.

51 pensieri riguardo “Se mi concentro cucio scampoli di memoria

  1. Passare di qui è come mettersi davanti alla porta di casa, come ai vecchi tempi, in cui non c’era un gran che di traffico e tutte le mamme uscivano, con la seggiola di vimini a fare la maglia e controllare orde di bamini che giocavano sul piazzale. Ringraziarti è poco,,,

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    1. Buongiorno! Mi hai fatto pensare che tra le dita spesso rimaneva anche l’odore di buccia di limone e farina, noci e mandorle e poi d’estate anche quello delle melenzane. Caldo…hai ragione!

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  2. Se mi concentro … nei tuoi ricordi piacevolmente toccanti e per nulla lacrimevoli rivedo la mia nonna che è stata per me la mia mamma, con la quale sono cresciuta. Anche lei mi confezionava abiti di carnevale, ogni anno diversi. E non solo …
    Grazie!
    Un abbraccio
    Primula

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  3. Un flashback dolce e senza il retrogusto di malinconia o rimpianto di qualcuno che non c’è più.
    Pacatamente ricordi quelli, che definisci scampoli di ricordi, con l’occhio disincantato delle parole filtrate dal tempo.
    Leggendoti, mi pare di vedervi impegnate in quelle attività e in mìquei momenti di intimità.
    Bello.
    Un silenzioso abbraccio per non turbare l’atmosfera che hai creato.

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  4. Ti invidio un po’ leggendo che non hai rimpianti, io purtroppo sì
    Ma le vite di ognuno anche se a volte si incrociano non sono mai uguali
    Tenero e profondo ricordo che abiterà per sempre in te
    Grazie davvero
    Abbraccione
    Mistral

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    1. Sono fortunata… quello che io e e lei avremmo potuto dirci sarebbe stato un “di più” … ma come dici bene tu le vite non sono mai uguali e probabilmente a te appartiene qualcosa che io non ho.
      Grazie a te e ti abbraccio forte!

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    1. si è vero per quanto riguarda mia madre non ho rimpianti, sono fortunata… i ricordi stanno lì, a volte ne sorrido altre volte ci piango su e altre ancora cerco di farli rivivere magari facendo un dolce, proprio quello che faceva lei. E ne mangio un pezzo.
      Un sorriso a te!

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