La foresta della Luce – parte seconda

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Trascorsero molte notti scure e silenziose fino a quando nella Foresta comparve un misterioso viaggiatore.

Era un Cavaliere solitario che, partito dalle terre di un lontano continente era giunto fino lì nella speranza di realizzare il suo desiderio più grande: trovare il tesoro più prezioso che esistesse al mondo.

Era in viaggio da così tanto tempo che decise di fermarsi nella Foresta per riposare un poco prima di rimettersi in marcia.

Si addormentò senza sospettare che la Foresta era la dimora delle magiche creature…

Ma al suo risveglio una sorpresa lo attendeva: I folletti lo avevano legato con  nastri invisibili ed armati di bastoni lo guardavano attenti.

-“Chi siete? Cosa volete da me?”- urlò il Cavaliere cercando di liberarsi dalla stretta dei nastri.

-“Noi Chi siamo?!? Tu piuttosto chi sei? Come hai fatto a varcare i confini della Foresta?” -lo interrogò Nonno Zargo brandendo il suo vecchio bastone.

-“Mi chiamo Desìo e sono un Cavaliere! Non sapevo che la Foresta fosse vostra, ma le mura ad est  della Foresta sono crollate e così mi sono addentrato per trovare un po’ di riposo” -rispose il Cavaliere.

-“Questo è un altro straniero che ci porterà soltanto guai! Deve andarsene immediatamente!”- dicevano i folletti.

-“E’ pericoloso farlo restare!”- si associavano le fate.

-“Calmatevi tutti quanti!”- intervenne Fata Nemea – “Questo Cavaliere forse potrà aiutarci a liberare la principessa Rubinia!”-

Di colpo sia le fate che i folletti  ammutolirono.

L’idea che la loro principessa tornasse da loro li fece riflettere ed in effetti, pensavano, lo straniero poteva aiutarli ad affrontare i Neroni.

Nonno Zargo raccontò a Desìo di come Re Tenebrone aveva fatto rapire Rubinia, e di quanto fosse importante per il suo popolo ritrovarla.

Il Cavaliere ascoltò attentamente tutto il racconto e quando Zargo ebbe terminato chiese:

-“ Ed io cosa dovrei fare? Non so chi sia questa principessa Rubinia e poi sono alla ricerca di un tesoro, non posso interrompere il mio viaggio!”-

-“Non abbiamo tesori da donarti ed inoltre abbiamo dato la nostra parola alla principessa che non avremmo rivelato a nessuno il nostro segreto. Ti posso assicurare, però, che se ci aiuterai non avrai di che pentirtene!”- rispose Nonno Zargo.

Desìo era incuriosito dal segreto e decise di aiutare le fate ed i folletti a ritrovare la principessa.

Egli pensava, infatti, che il segreto non fosse altro che un prezioso tesoro nascosto, anzi il più prezioso dei tesori che esistesse al mondo. Aiutarli avrebbe significato per lui diventare finalmente l’uomo più ricco sulla faccia della terra.

-“Va bene!”- disse infine Desìo – “Vi aiuterò a liberare la principessa!”-

-“Evviva! Evviva!”- iniziarono ad esultare i folletti e le fate.

-“Abbracceremo di nuovo la nostra principessa!”- ripetevano in coro.

Iniziò così per il Cavaliere Desìo la ricerca di Rubinia.

Egli viaggiò per molti giorni in lungo ed in largo senza trovare tracce della principessa fino a quando giunse  nella Terra del Drago Focomagno.

Era un posto dove regnava un’assoluta desolazione: non c’erano alberi o fiori, uccelli o conigli ma soltanto rocce e cenere.

Desìo sentiva la puzza di bruciato attorno a sé ed in groppa al suo cavallo Libeccio percorreva la Terra del Drago con estrema attenzione.

Di colpo un gran caldo lo assalì ed un rumore, come un tuono durante un temporale, lo fece trasalire.

Si voltò e vide un enorme drago, alto quanto dieci montagne, che sputava fuoco proprio verso di lui.

-“Come osi venire nella mia Terra” – urlò il Drago Focomagno -“Non lo sai che qui è proibito agli umani anche il solo passaggio?-” e detto questo fece uscire dal suo grande naso due lunghissime lingue di fuoco. Continua a leggere “La foresta della Luce – parte seconda”

La foresta della Luce -parte prima

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C’era una volta, tanti e tanti anni fa, un posto chiamato la Foresta della Luce.

Nessuno sapeva di preciso dove si trovasse ma si narra che essa fosse un luogo ricco di grandi e strabilianti meraviglie.

Lì vi regnava la Principessa Rubinia che assieme al suo popolo di fate e folletti custodiva il più importante dei segreti: la creazione delle stelle.

Il mondo, infatti, non è sempre stato illuminato dai piccoli e lucenti astri che si vedono su nel cielo, al contrario le notti per tanto tempo sono rimaste buie e silenziose e gli uomini non conoscevano la felicità della luce delle stelle.

Tutto cambiò quando un bel giorno in una lontana foresta comparve d’improvviso una fanciulla di nome Rubinia.

Ella aveva la pelle bianca come il latte e le gote rosse come rubini, era aggraziata nei modi e di animo gentile.

Le fate e i folletti che fino a quel momento avevano dimorato nella foresta senza farsi mai vedere da nessun rimasero abbagliati da tanta grazia e decisero di conoscerla.

Rubinia fu lieta di vedere che le fate e i folletti non erano spaventati dalla sua presenza ma che anzi avvicinandosi la circondavano come ad abbracciarla.

Rubinia disse di essere una principessa di un regno molto lontano e che aveva viaggiato tanto per trovare quella foresta.

Nemea, la fata più anziana, le chiese il motivo del suo lungo viaggio e Rubinia rispose:

-“Sono venuta a portarvi  il più prezioso dei regali”-

I folletti più piccoli iniziarono a saltare e a fare capriole pensando che il dono più grande non poteva che essere una montagna di nocciole glassate al cioccolato ed urlando di gioia ripetevano:

-“Facci vedere il tuo regalo! Facci vedere il tuo regalo!”-

Di fronte a tutto quell’entusiasmo il vecchio folletto Nonno Zargo intervenne per calmare i piccoli folletti, poi sollevando il suo bastone e puntandolo verso Rubinia disse:

-“Tu sei una creatura che non appartieni alla razza umana, sei venuta da non so dove a farci dono di qualcosa che noi non abbiamo chiesto! Venendo qui hai messo in pericolo il nostro popolo, i nostri figli, il nostro futuro. Chi ci dice che non sei qui per farci del male? Perché dovremmo crederti?”-

Tutti guardarono Rubinia e Zargo, il silenzio faceva sentire il suono delle foglie degli alberi ed anche i piccoli Forlon, Pessiù e Carminio avevano smesso di agitarsi ed impauriti dallo sguardo di Nonno Zargo andarono a nascondersi sotto la grande quercia.

-“Hai ragione di dubitare” – rispose Rubinia – “Ma proprio perché non mi conosci non mi giudicare prima di aver visto il mio regalo. Ti chiedo solo di aspettare fino a questa notte e dopo se vorrai mi caccerai via.”-

Era una scelta difficile per Nonno Zargo, perciò assieme a Nemea riunì il Sommo FoFa, cioè il Consiglio dei dodici più anziani tra le fate e i folletti.

Dopo una lunga discussione i Dodici arrivarono alla decisione.

Avrebbero aspettato fino alla notte e se Rubinia avesse cercato di far loro del male avrebbero usato la loro arma più potente: l’arma del Tempo che fugge facendo scomparire per sempre Rubinia nel passato.

Rubinia fu felice per l’opportunità che le veniva offerta e ringraziò Nonno Zargo, assicurandolo che non si sarebbe pentito della fiducia dimostratale.

Giunse la mezzanotte e tutto il popolo dei folletti e delle fate si era riunito attorno ad un grande falò aspettando che Rubinia rivelasse loro il misterioso regalo.

La loro curiosità fu presto soddisfatta.

Guardando in alto verso l’oscurità del cielo Rubinia ruppe il silenzio dicendo:

-“Zargo dì ai tuoi folletti di portarmi le fiammelle di questo rogo”-

Zargo chiamò il lesto Asfantus, il prode Vis, il veloce Pelidante e il forzuto Roboris affinché portassero quanto richiesto a Rubinia.

I folletti obbedirono e con dei lunghi bastoni di legno presero le fiammelle dal rogo.

Rubinia allora chiamò Nemea e le disse:

-“Riunisci tutte fate, ho bisogno della loro magia.”-

-“Fantabella, Amorina, Gentilia, Dulcerina e tutte voi fate venite qui vicino a me!” chiamò Nemea e dopo che tutte le furono accanto si rivolse a Rubinia: “Siamo pronte ad aiutarti ma la nostra magia non è fatta per il male, perciò sappi che se la utilizzi per scopi malvagi immediatamente ti si rivolterà contro ed i folletti useranno contro di te l’arma del Tempo che fugge!!-

-“Stai tranquilla Nemea, non vi farò alcun male. Quello che sto per regalarvi cambierà il mondo ed io ho bisogno di voi, della vostra bontà e della vostra magia per farlo. Fidatevi di me!”- Continua a leggere “La foresta della Luce -parte prima”